Carta crespa

Autrice: Vincenza Davino

È una silloge che si riconosce nella solitudine, dove la voce cerca di tornare indietro nel tempo (“mi allontano da casa, / dove tutto ha avuto origine./ Quest’acerba idea mi mette allegria”) per mantenere “accese le luci del passato”.
Sensazioni e ricordi di tempi e di luoghi lontani, recuperati nella memoria e trasferiti sulla carta affinché non ne svanisca col tempo il ricordo. Versi come pennellate di un pittore impressionista, perché non descrivono le immagini del passato dettagliatamente, ma solo come sono state conservate, sbiadite ed eteree. Un volume dove si alternano luci e ombre che si conclude con una nota do speranza, perché “in queste sillabe del nulla, la trama delle parole si distende e si adagia in un canto di luce e di amore”.



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