"Il senso di vuoto in Salvini diventa una presa di
coscienza della storia, della pienezza del tutto e della miseria della sopravvivenza. E' un vuoto esistenziale ma non cresciuto in seno alla vita (come l'angoscia di Sartre e Pasolini) ma nelle
viscere della sopravvivenza. E d'altronde la sopravvivenza, l'atto secco del sopravvivere è forse il punto di intensità estremo che può raggiungere un uomo come direbbe Derrida." (Dalla
prefazione di Iuri Lombardi).